Guida ai 1665 sea-dweller doppia scritta rossa

La nascita di una leggenda Nel corso dei primi anni ’60 l’attività sottomarina, sia in ambito scientifico sia nel settore commerciale, conobbe una crescita molto rapida: si assistette ad una vera e propria corsa alla “conquista dei mari”, non più solo in superficie come era accaduto nei secoli precedenti, fin dagli albori delle civiltà che prosperavano sulle coste del Mediterraneo, ma anche, specie dopo la fine del secondo conflitto mondiale, negli abissi marini. Parallelamente a questo fenomeno crebbe la richiesta, da parte dei governi ma anche e soprattutto delle compagnie private, di st11Jmenti sempre più sofisticati e dalle performances elevate in tennini di affidabilità e di sicurezza. Da questa competizione non poté e non volle sottrarsi il settore dell’orologeria: in tal senso Rolex – che già dagli anni ’50 aveva raccolto la sfida con i primi storici Submariner (con referenze quali la 6204, la 6205, la 6200 e poi la 6536, la 6536/1, l’iconica 6538 fino alla 5512 e alla 5513 … ) – divenne a pieno titolo l’attore protagonista della corsa agli abissi. E, con l’adozione di importanti innovazioni tecniche e produttive, migliorarono le caratteristiche di impermeabilità e di resistenza alle pressioni degli orologi della maison ginevrina che sistematicamente scendevano sempre più “in profondità”. Non pochi furono tuttavia i problemi da affrontare e da risolvere per arrivare alla realizzazione di strumenti di lavoro adatti alle condizioni estreme in cui venivano utilizzati: g6 orologi erano infatti giustamente considerati parte integrante della dotazione di chi operava a profondità via via crescenti. Le miscele utilizzate durante la fase di immersione contenevano gas, tra cui l’elio, che, al momento della decompressione dovuta alla risalita, doveva poter fuoriuscire rapidamente per non provocare danni irreparabili all’orologio. Per questo motivo Rolex, dopo numerosi studi e prove “sul campo•, dapprima realizzò dei veri e propri “prototipi” mai messi in commercio che potevano raggiungere una profondità di 500 metri utilizzando casse Oyster “tradizionali”, decidendo in seguito di munire di una valvola brevettata, denominata “Gas Escape Valve” (valvola di sfogo del gas) il suo innovativo modello subacqueo: il cronometro referenza 1665, denominato Sea-Dweller, capace di raggiungere la profondità record di 610 metri. Da questo momento prende avvio la leggenda del Sea Dweller, fabitante del mare o, più propriamente, il re del mare … I primi esemplari Come già accennato alcuni prototipi della nuova referenza 1665 non avevano né la caratteristica scritta all’esterno del fondello né la valvola per l’espulsione dell’elio posta lateralmente sulla cassa ad ore 9. Il cosiddetto “prototipo” recava una singola scritta “Sea Dweller” (SEA – DWELLER) di colore rosso nella parte bassa del quadrante, sempre di colore nero opaco. Nel quadrante di questi primi modelli era riportata la profondità massima raggiunta dalforologio nei test, owero 500 metri con la scritta 500 M – 1650 FT. Come detto, questi rari prototipi non vennero mai messi in commercio, quanto piuttosto consegnati a varie società di immersione verso la fine del 1967 e nei primi mesi del 1968 per effettuare i necessari test. Uno di questi prototipi di Sea Dweller a singola scritta, senza valvola di espulsione dell’elio e senza incisioni all’esterno del fondello, venne donato a Robert Palmer Bradley nel novembre del 1968 durante un ricevimento al Kona Kai club a San Diego dalla compagnia Westinghouse, società di ricerche subacquee, per il suo contributo come diver nell’impresa DEEPSTAR 4000. Di seguito le immagini del leggendario 1665 di Robert Bradley e del momento della sua consegna a Bradley stesso.
Solamente l’esemplare di Robert Palmer Bradley e pochissimi altri (nelfordine di poche unttà … ) possono essere considerati a pieno titolo il “prototipo”, dal momento che tutti gli altri Sea Dweller ad una sola scritta consegnati da Rolex alle diverse compagnie impegnate in attività sottomarine vennero dotati di valvola laterale ad ore 9 sulla cassa e di scritta esterna sul fondello. Nella parte esterna del fondello dei primi 1665 dotati di valvola era riportata la scritta “Oyster Gas Escape Valve• e, dalla parte opposta a questa, tra due parentesi, la scritta “Patent Pending” ad indicare che Rolex era ancora in attesa di brevetto per il suo nuovo orologio. Tali scritte venivano incise attraverso un particolare procedimento di elettroerosione. Il fondello di questi orologi internamente riportava il punzone IV.67.
Questa stessa tipologia di quadranti con grafica a singola scritta rossa venne utilizzata per altri pochissimi esemplari, distribuiti, come in precedenza, ad operatori del settore sempre allo scopo di testarne le proprietà: essi hanno numeri seriali nel range 1.84X.XXX. I fondelli non avevano i numeri del seriale all’interno ma, come detto, il semplice punzone recante la data IV.67.
A fianco dei prototipi esaminati fin qui ve ne è un altro tipo: in questo caso la scritta rossa non è più disposta su una singola riga, bensì su due. Alla scritta Sea Dweller viene aggiunta la scritta Submariner. Questo esemplare può essere considerato il progenitore del Sea Dweller doppia scritta rossa per il fatto di presentare findicazione della profondità “2000ft = 610m”, indicazione che verrà utilizzata nelle grafiche successive. Questo prototipo (o modello pre – vendita) venne anch’esso prodotto in pochi esemplari.

La successione dei quadranti: dal mark 1 al mark 6
Successivamente a queste prime varianti, che costituiscono la fase •sperimentale” della nuova referenza 1665, si succedono quattro diverse tipologie grafiche di produzione (o mark, abbreviato in MK), cui si affiancano due marks di post – produzione o fornitura. La caratteristica di queste versioni è l’aggiunta del numero “2000” a fianco della scritta •submariner”.

Il quadrante mark 1
La prima grafica (MK 1) risale alla fine del 1967: i seriali si attestato tra 2.117.4XX e 2.1282XX. Il quadrante MK 1 presenta la particolarità di avere la vernice di colore rosso applicata su una base bianca. In taluni casi questa scritta “virava” dal rosso all’arancio, fino a divenire talvolta completamente bianca. Un’altra peculiarità è quella di presentare la stessa altezz.a delle due scritte rosse.
Generalmente la cassa era dotata di valvola: tuttavia sono stati rinvenuti alcuni esemplari che ne sono privi. Di seguito un esempio di quadrante MK 1 con scritte rosse sbiadite, quasi del tutto bianche. Il fondello di tutti i MK 1, ad eccezione di quelli, molto rari, privi di valvola, recava la scritta “OYSTER GAS ESCAPE VAL VE (PATENT PENDING)” circolare e la scritta “ROLEX” trasversale. All’interno del fondello vi erano, oltre alla referenz.a 1665 e alla data IV.67, anche le ultime tre cifre del numero seriale. Sono stati prodotti circa un centinaio o poco più di esemplari di 1665 MK 1: tutti vennero dati in regalo esdusivamente a grandi compagnie di immersione operanti in varie parti del mondo con lo scopo di testarne le caratteristiche in vista dell’imminente immissione sul mercato del nuovo Sea-Dweller.

Il quadrante mark 2
La prima versione della referenza 1665 messa in commercio da Rolex fu quella identificata come MK 2. La grafica del quadrante presenta un dichè diverso. A causa del particolare tipo di miscela usata per il fondo del quadrante il colore nero spesso tendeva con il tempo a virare, fino ad assumere una colorazione tendente al marrone cioccolato. I quadranti MK 2 presentano seriali da 1.71X.XXX a 3.306.1XX in un intervallo temporale che va approssimativamente dalla fine del 1967 ai primi mesi del 1972. Tutti i fondelli dei 1665 MK 2 recavano all’esterno sia la scritta “Patent Pending• {seriali 2247.9)()() sia “Rolex Patenr. Eccezion fatta per i seriali 2.117.4XX, 2.128.2XX e 2.247.9XX tutti i fondelli della referenza 1665 non presentano esternamente la scritta “Patent Pending” ma “Rolex Patenr.
Di seguito una immagine della versione meno rara delfestemo del fondello per un 1665 doppia scritta rossa. I Rolex 1665 MK 2 montarono fondelli con data IV.67. Gli ultimi esemplari recano fondelli con data 1.72. I fondelfi dei MK 2 {sia “Patent Pending” che “Rolex Patenr) riportano all’interno gli ultimi tre numeri del seriale, insieme alla referenza e alla data. Tutte le casse con fondello “Patent Pending”, come le primissime con fondello “Rolex Patenr, fino al seriale 2.9XX.XXX, avevano una minor altezza dei fianchi e spallette più appuntite. Di seguito le immagini di cassa bassa e, in sequenza, di cassa alta.

Il quadrante mark 3
Nel 1972 circa la grafica del quadrante cambiò un’altra volta: il cosiddetto MK 3 si trova nel range di seriali compresi tra 3.086.XXX e 3.770.XXX circa. Oltre al diverso font usato, rispetto al MK 2, la particolarità del MK 3 è quella di avere la scritta rossa posta direttamente sul fondo del quadrante. Per il fatto che il fondo nero del quadrante tendeva ad assorbire parte della vernice la scritta rossa appare molto cupa e poco lucente. Il numero 6 è ancora aperto, come nei marks precedenti, ma con una graziatura della scritta rossa meno pronunciata. Il quadrante MK 3 è quello più raro dopo il MK 1. I fondelli del MK 3 avevano esternamente la stessa incisione “Rolex
Patenr dell’ultima generazione dei MK 2. La data riportata alfinterno era la 1.72. I fondelli avevano pantografate al loro interno le ultime tre cifre del seriale di cassa, anche se vi è la possibilità di trovarne alcuni privi, intorno al seriale 3.5.XXX. Successivamente a questo numero di seriale i fondelli riportarono al loro interno il medesimo seriale per intero, senza la data: è questa l’ultima generazione di 1665
MK3.

Il quadrante mark 4
L’ultima tipologia di grafica di produzione originaria, che è anche la più comune, è la cosiddetta MK 4: la si può collocare a partire dal 1974 con seriali di cassa che vanno da 3.770.XXX a 5.257.XXX, ovvero fino al 1977 circa, data di fine della produzione della referenza 1665 doppia scritta rossa. Questa grafica appare più granulosa della precedente e il numero 6 della lettera “m” dei metri risulta essere
chiuso. Va segnalato che un inconveniente di questa tipologia di quadranti era quello di avere la base nera che tendeva a sfaldarsi in prossimnà della minuteria esterna. Per quanto riguarda i fondeOi essi sono di due diverse tipologie: un fondello ripreso dall’ultima generazione del MK 3 con la scritta “ROLEX” trasversale all’esterno, con il seriale pantografato per intero, riportante talvolta la data I. 72 ed in altri casi senza la data (seriali da 3.770.XXX a 5.175.XXX); un secondo fondello di nuova generazione con scritta *ROLEX’ circolare alresterno. Questa tipologia di fondello ha la particolarnà di riportare ancora al suo interno pantografato il seriale per intero:
alcuni presentano il punzone della data 1.72, altri non lo riportano.

I quadranti mark 5 e mark 6
Le ultime due grafiche di 1665 doppia scritta rossa che vengono presi in esame sono entrambe di post – produzione o di forn~ura e venivano usate dai service Rolex in caso di sostituzione di un quadrante danneggiato. La grafica MK 5 si distingue per il diverso carattere con cui si presentano le scritte “ft” e “m”, che sono in questo caso in carattere italico. Il quadrante MK 6 riporta una singola scritta rossa e la scritta “Swiss” a ore 6: infatti gli indici realizzati con il trizio vengono sostituiti con il luminova.

I quadranti mark 5 e mark 6
Le ultime due grafiche di 1665 doppia scritta rossa che vengono presi in esame sono entrambe di post – produzione o di forn~ura e venivano usate dai service Rolex in caso di sostituzione di un quadrante danneggiato. La grafica MK 5 si distingue per il diverso carattere con cui si presentano le scritte “ft” e “m”, che sono in questo caso in carattere italico. Il quadrante MK 6 riporta una singola scritta rossa e la scritta “Swiss” a ore 6: infatti gli indici realizzati con il trizio vengono sostituiti con il luminova.

Credits:
BJS Online
O&P
Rolex Magazine
DoubleRedSeaDweller.com
orologivintage.it