Marco Di Falco – Tommaso Migale
La storia del Rolex Submariner 5512
PRIMA PUNTATA: LA NASCITA.
Anno 1959, Rolex cambia la forma delle casse submariner, le attrezza con la protezione della corona di carica. cambia forma lo sportivo subacqueo rolex per eccellenza nella volontà di renderlo più armonioso ed al passo coi tempi. nascono così i primi 5512 dal seriale 478.000 circa.
movimento sempre il 1530 come il suo genitore 5510, pochissimi esemplari e prima serie con quadrante con profondità argento.
I famosi e rarissimi “spallette quadre” che dal genitore ereditano anche l’inserto con triangolo rosso…
Particolare delle spallette:
riporto testuale dal mio articolo su OM n° 6/2009
1959…alla Rolex pensano bene di dotare le casse di submariner e GMT di piccole protuberanza per salvare corone e polsini…. ma che forma dare a queste protezioni ? per quanto da noi conosciuto nascono (ma solo qualche mese prima) i GMT con “crown guards” di forma a punta, successivamente sui submariner vengono prodotte forse 5-600 casse con protezioni della corona “quadre” , meglio conosciute come “square guards”.
nasce così la referenza 5512 che proseguirà per oltre 20 anni.
la primissima produzione inizia col seriale 478.XXX ed i primi 50 (forse 100 ma non di più) Rolex 5512 vengono testati. la protezione quadra risulta troppo scomodo, a detta degli esperti, in quanto coi guanti da sub lo sviamento della corona non è agevole.
dobbiamo pensare che questi orologi erano rivolti solo ed esclusivamente per l’uso professionale in mare, infatti all’epoca pochissime persone avrebbero comprato un sub per portarlo nella vita comune, e stando così le cose risultò naturale che l’ergonomicità dell’attrezzo professionale avesse la priorità assoluta.
si decise così di modificare le poche centinaia di casse rimaste e si lavorarono (limarono) le spalle quadre per farle diventare a punta così da rendere l’orologio più comodo da manovrare.
nascono così i primi 5512 cornini corti che troviamo solo con seriali da 478.XXX del 1959.successivamente, dal 1960 fino al 1964 avremo le classiche protezioni cornino poi usate anche nei primi 5513.
tornando alla prima produzione di 5512 notiamo che tutti gli esemplari hanno punzonato all’interno del fondello la data III/59, e che sono tutti dotati del movimento automatico 1530 già sperimentato dalla rolex nei modelli 5510 e 5508.. tale movimento è proverbiale per robustezza e buona precisione anche se non testato e certificato come cronometro.
ancora oggi indossando questi orologi, se ben revisionati, non corriamo nessun rischio di affidabilità e precisione nonostante siano in marcia da 50 anni.
La linea del 5512 riprendeva in chiave moderna quella dei suoi avi 6538 e 5510, con maggiorazione della ghiera graduata (maggiore dentellatura per aumentare il grill nello spostamento di tempi di immersione) e diminuzione del diametro della corona di carica (da 8 a 7mm) il resto più o meno simile…. tranne le vistose protezioni quadre della corona.
Trovare oggi esemplari di 5512 “Square Guard” è, come potete pensare, un impresa assai ardua, sono tra i più rari in assoluto anche se meno blasonati. quasi impossibile poi è trovarli nella loro configurazione originaria ed originale: cioè con quadrante profondità argento, sfere piatte, vetro dome basso, corona Twinlock e e ghiera graduata con triangolo rosso ad ore 12. ecc. ecc…..
Appena
Appena fatte le prove vengono subito modificate le spallette.
Abbiamo così già dal seriale 478101 le spallette corte, cioè quadre limate per maggior comodità.
La stessa situazione naturalmente succede per i cugini Tudor…
Si trattava comunque di prove eseguite in pochissime centinaia di pezzi per testare l’ergonomicità delle protezione della corona di carica.
Sarà preferita alla fine la finitura “cornino” un pò più grande che poi vedremo fino alla metà degli anni ’60…. comunque, avendo potuto apprezzare tutte e 3 le tipologie , mi sento di dire che lo spallette quadre è senza dubbio il sistema più protettivo e, al contrario di quello che possa sembrare, non assolutamente difficile da “manovrare”… nat con i guanti da sub il discorso cambia. trovo comunque che i cornini corti siano la soluzione meno felice… e così penso che forse delle 3 hanno scelto la migliore.
Inserto ghiera tipo 5510 ma nei primissimi esemplari fu provato a mettere il triangolino rosso sul dot a ore 12, subito abbandonato per oscuri motivi… (forse perchè il rosso sparisce già a piccole profondità e quindi non è più un riferimento per l’uso professionale che si voleva dare all’orologio)
Secondo me tale inserto è stato “rubato” dalla produzione degli ultimi 5510, che infatti avevano la ghiera uguale a quella dei successivi 5512-5513, ma che a fine produzione montava proprio questa con il triangolo rosso…
Seconda parte, dal 1960 al 1963.
Come senz’altro sapete la produzione Rolex di quel periodo era di circa 100mila unità annue, cresciuta nel ‘63 a circa 150mila. Ogni anno (grosso modo) abbiamo una serie per ogni referenza. Nel 1960, stabilita la produzione con cassa cornino tradizionale, troviamo sempre calibri 1530 e un paio di serie di quadranti: Il tipico e riconoscibile “corona tulipano” ricordate presente anche nelle produzioni del 1959 e fino al 1961 circa
e il classico profondità argento come nelle produzioni del 1959
Bracciali sempre rigidi o elastici senza referenza punzonata e finali 65 ( ma gli 80 vanno anche meglio)… da notare che i bracciali Rolex con clasp 1960 sono molto difficili da trovare, come pure i precedenti del ‘59 con loghi grandi.
Ricordate sempre ed immancabile la corona ed il tubo Twinlock per tutti gli anni ‘60, plexy dome 19, sfere sempre piatte di ottone nichelate per tutti gli anni ‘60 su tutte le produzioni fino a circa 6milioni di seriale.
Il fondello con all’interno la classica referenza con grafica schiacciata fino a tutto il 1961
Già dal 1961 si vede qualche esemplare con calibro 1560 cronometro, quindi i quadranti acquistano la scritta SCOC solo con questi movimenti certificati.
A quei tempi tutti i movimenti cronometro avevano il loro certificato con gli scarti e questo documento veniva consegnato insieme alla garanzia.
Esistono quadranti 4 scritte “Corona Tulipano”
e anche “Profondità Argento” (3 scritte argento e una oro)
sia anche 2 scritte argento e 2 oro
sia anche (rarissimi) 4 scritte argento
La produzione senza certificato di cronometro prosegue con il classico quadrante 2 scritte oro, che nel 1962 ha il punto esclamativo e decreta la fine, su questa referenza, dell’uso del calibro 1530.
Esempio di rarissimo 2 scritte argento punto esclamativo.
Esiste anche nella variante 4 scritte
Da notare che a volte troviamo nel 1960/61 degli orologi con movimento cronometro ma senza la dicitura SCOC sul quadrante… non è una anomalia, semplicemente esistevano 5512 cronometri e non, la produzione si separò definitivamente alla fine del 1962 con la comparsa del nuovo modello 5513 che era di partenza “non cronometro”.
I primi esemplari di 5513 partono dal seriale 764.XXX … ma questo è un altro discorso ….
Alla fine del 1962 i movimenti perdono la massa oscillante Butterfly in favore della più moderna ed affidabile di forma piena e ricevono miglioramenti negli invertitori oltre al cambio della grafica sulle scritte dei ponti… ma sono tutti interventi di poco conto, Rolex ha sempre tentato di ammodernare e rendere più funzionale la sua produzione.
Ricordate anche che la Butterfly per 1530 è compatibile con un calibro 1560, ma non è uguale nella sua forma.
Quindi, già nel ‘62 abbiamo 2 serie di 5512, i certificati cronometro e non, classico il seriale 818.XXX per i non cronometri e il 87X.XXX per i cronometri in quell’anno (per esempio).
Si inizia perciò ad avere 5512 solo con quadrante 4 scritte ( nelle diverse grafiche minuteria chiusa che ho descritto prima) e compaiono i primi minuteria aperta (1963) con varie grafiche con Underline molto molto rare.
L’ esistenza di 5512 “OCC” secondo me è da intendersi come “chimera”, infatti i 2 o 3 esemplari visti erano evidentemente manomessi, o comunque sia stiamo parlando semmai solo di un caso con grafica corretta e di provenienza quasi certa.
E’ un tema da studiare più a fondo, nn mi sento di dare pareri affrettati, dobbiamo trovare altri esempi validi per confrontarli.
Tenderei a dire che dal 1963 abbiamo larga prevalenza di quadranti con minuteria aperta, ma naturalmente esistono molti casi di minuterie chiuse anche per quel periodo, Underline e Punti Esclamativi sono indice di uso di trizio in luogo del radio… e per questo riporto un breve stralcio di un mio altro post….
Le produzioni 1962-’65 è da intendersi come un vero e proprio “banco di prova” sia delle nuove tecniche di stampa dei quadranti che delle nuove “normative sulla radioattività” degli stessi promulgate in quegli anni.
Da qui una serie di grafiche e “segni” particolari atti a identificare visivamente la quantità di radioattività e lʼeventuale cautela da usare per gli addetti ai lavori di assemblaggio della maison.
Se è pur vero che gli indici a pallettoni e le sfere di un quadrante contenenti radio hanno effetti trascurabili al polso del proprietario, (come dimostrano le misurazioni effettuate con contatore Geiger), non lo sono certamente per chi li fabbrica, assembla e maneggia tutta la vita!
Probabilmente, tenendo conto dei restringimenti imposti dalla normativa vigente, dettati dallo studio degli effetti dannosi della radioattività sull’uomo, vediamo che in casa Rolex avvengono cambiamenti progressivi che portano a unʼattenzione sempre maggiore per lʼimpiego dei materiali luminescenti per indici e sfere non dannosi.
Compiendo delle misurazioni con il contatore Geiger, ci accorgiamo che nei quadranti punto esclamativo le radiazioni sono circa 6 volte inferiori rispetto i quadranti senza, rilevazione che ci porta a dire che probabilmente non c’è più del radio nella composizione della pasta degli indici luminosi e delle sfere. La stessa cosa si rivela in tutti i quadranti con minuteria aperta su cui viene stampata una piccola linea in argento (underline), o sopra l’attacco sfere o sotto.
Ricordate sempre che qualsiasi scritta e qualsiasi segno (ad es. underline) non oro è stampato sopra al quadrante, generalmente in argento o bianco.
quindi anni 1962/63 sono gli anni di transizione per i 5512 ( e per tutti gli sportivi Rolex in genere).
Ricordate sempre e comunque che le casse cornino si esauriscono intorno al seriale 1.060.XXX, e fino a quel seriale sarebbe bene che i quadranti abbiano solo la scritta SWISS.
Dopo tale seriale si passa all’uso delle casse con spallette tonde e le grafiche più canoniche SWISS T< 25 , le ultime gilt, e di queste tratterò nella terza parte (l’ultima per me poi passo a tom per le grafiche bianche).
grazie sempre del vostro tempo e correggetemi se sbaglio… sono sempre graditi gli approfondimenti.
Da circa il seriale 1.060/1.070mila arrivano le spallette normali ( quelle che ancora oggi siamo abituati a vedere) i movimenti rimangono sempre 1560 fino al 1966/67 (circa fino all’avvento delle grafiche bianche), sui quadranti compare la scritta swiss T<25 sotto l’indice ad ore 6, a significare la bassa emissione radioattiva degli indici.
a mio modo di vedere esistono 2 tipi di quadranti che si presentano in questo breve periodo (1965/1967) :
1) il classico 4 scritte con scoc argento
2) qualche raro caso di corona “bart”, presumibilmente nell’ultimissima produzione ( come i fratelli 5513 e il prima serie prototipo del 1665 del ‘67)
questi quadranti si esauriscono entro il 1967 con rarissimi affacci nel seriale 1,8milioni.
fin qui il mio lavoro, ora si collega a questa mia tom che prosegue con le grafiche bianche….
5512 White Story
La metà degli anni 60 sono un momento di gran fermento in casa Rolex.
Il 5512 ed il 5513 hanno decisamente conquistato grandi fette di mercato e la produzione comincia ad aumentare.
Estrapolando dati di produzione dai numeri seriali si vede che sino ad allora il plateau di media era quasi costante e che dalla metà degli anni 60 in poi i picchi di produzione sono sempre più alti.
Il
Il Submariner senza data non era più solo,
il Submariner Date 1680 ed il Sea Dweller 1665 erano già in fase di progettazione.
In questo clima di fermento il calibro iniziale del Submariner ref. 5512, ovvero il 1530, subisce piccole modifiche divenendo 1560 e 1570.
Con la modifica del fermo macchina dei primissimi anni 70, questo calibro, resterà sul 5512 sino a fine produzione (il 5512 non ha mai montato il 1520).
I quadranti, dopo aver visto comparire le indicazioni di radioattività (ad ore 6) con le ultime grafiche oro, diventeranno progressivamente con grafica completamente bianca.
Le spallette di protezione a punta (PCG) sono uscite di scena già dai seriali intorno al milione, ma non è raro trovarne a spot anche nei seriali successivi (anche sino ad 1.8 mil).
Voglio sottolineare come la cassa non subisca variazioni solo nelle spallette ma anche nell’inclinazione del rialzo del quadrante (rehaut) che da varia acquisendo con le spallette tonde una minore inclinazione.
In queste due foto alcune comparazioni del rialzo sia sul 5512 che sul 5513
5512
5513
Va da se che un vero “spallette a punta”, oltre che dall’aspetto delle punte, lo si riconosce a prescindere da queste!!
La corona è una twinlock 700 e dagli inizi degli anni 70 diventa triplelock 701 ed a seguire 702.
Quadranti
Le grafiche bianche, nonostante la produzione con quadranti gilt prosegua ancora per molti anni, vedono la luce nei 5512 e 5513 intorno alla fine 65 inizio 66 (sottolineo che questo è un dato personale rispetto alla tendenza di porre le prime grafiche bianche solo alla fine del 66) e fanno bella mostra di se su un bel fondo opaco.
Tra le prime grafiche bianche possiamo trovare alcune certificazione di cronometro in argento (foto sotto) non facilmente distinguibili dalle grafiche “all white”.
Curioso osservare come le prime grafiche bianche mostrino rapporti di parentela non con le ultime gilt/silver “bart simpson” ma con le precedenti. Nelle foto a seguire si può osservare questo “legame” sia nei 5512 che nei 5513.
In questa foto multipla si vede come tali grafiche (bianche) nei 5512 siano distanti dalla BS gilt/silver
ed in questa si possono notale le varie affinità anche nei 5513
Ma torniamo ai 5512 ed agli amati/odiati mark e relative varianti.
I quadranti dei 5512 bianchi sono nove e sono divisi in tre mark principali (9 di serie + 1 fornitura);
all’interno di ogni mark ci sono le varianti grafiche, guardiamoli.
Mk I o “meter first”
Il produttore di questa serie di quadranti è Singer, l’indicazione della profondità è espressa prima in metri e poi in feet.
A parte la presenza o meno dell’argento nella certificazione di cronometro, si riconoscono due varianti di “meter first” in cui le variazioni sono a carico della corona, della larghezza della scritta SCOC e dello swiss T<25.
Mk II o “feet first”
Il secondo quadrante per i 5512 bianchi vede invertire la profondità ponendo i feet prima dei metri (feet first).
Canonicamente questo passaggio viene collocato a cavallo tra gli anni 60 e 70 ma non sono pochi gli esempi di anticipo di questo passaggio già con seriali intorno ad 1.7 mil, ovvero dal 67 in poi.
Anche in questo caso appaiono quadranti che hanno differenze tra loro e più precisamente a carico della larghezza della scritta SCOC (S, L, XL), la motivazione è oscura ma con i numeri di produzione che crescono personalmente non escludo possibili subappalti da parte di Singer.
A proposito di Singer, in questo quadrante cambia anche il logo sul retro che da corto
diventa lungo
La teoria dei numeri di produzione che crescono trova anche una piccola conferma nell’affiancamento, sempre con la tipologia di quadranti “feet first” con un altro quadrantaio, Lemrich et Cie che produce uno dei più bei quadranti per Submariner.
Il quadrante in questione oltre al bel tratto “gotico” delle grazie, porta con se una vera e propria firma caratterista dalla S di Submariner priva delle classiche pance quasi a Z rovesciata. E’ il primo maxidial.
Lemrich et Cie è già impegnato con i Submariner dai primi anni 70 (1680 scritta rossa MkVI e 1665 DSR Mk IV) ma è sui 5512 e 5513 che ha inizio questa caratteristica “firma”
La storia dei Submariner 5512 volge al termine, il prossimo sarà l’ultimo quadrante.
MK III “submariner above”
La scritta Submariner passa in prima linea e la profondità con i feet davanti in seconda.
L’esemplare in foto (courtesy jatucka) ha un seriale 5 mil.
Siamo all’incirca a metà degli anni 70 e con questo quadrante il 5512 andrà in pensione nel 1978.
Anche con questa tipologia di quadranti ci sono un paio di varianti grafiche riconoscibili a vista per i tratti orizzontali del ft che in un caso sono allineati (foto sopra) mentre sono sfalsati nell’altro (foto sotto)
Lo stesso clichè verrà usato anche come fornitura marcata Rolex, qui sotto una comparazione tra un service Rolex (a sinistra) ed un MkIII di serie
Cosa resta ancora?
I bracciali; le grafiche bianche praticamente li vedono quasi tutti, a partire dal 7206 rivettato con finali 80 (fino al 1968) e poi il ripiegato 9315 con finali 280/380 (fino al 1976) e per concludere il blindato 93150 con finali 580 (sino a fine produzione).
La “flag” riepilogativa è stata preparata in collaborazione di Marco Di Falco
L’uscita di produzione del 5512 è cosa ancora un po’ incerta, la data più plausibile potrebbe essere il 1978 (io non ho visto seriali superiori al 5.8), ma questo listino americano del febbraio 1980 sembra smentirmi riportando ancora il 5512.
Possiamo quindi dire che se l’uscita di produzione è ascrivibile al 1978 la commercializzazione è proseguita sino ad esaurimento dei pezzi.